O dulce otium… Castelli e ville della campagna bolognese
L’Associazione Amici di Federico Zeri e la Fondazione Federico Zeri, in collaborazione con l’Associazione Ville Storiche Bolognesi, presentano un ciclo imperdibile di quattro conferenze, accompagnate da visite guidate gratuite, dedicate alle magnifiche ville Bolognesi e dintorni.
Le conferenze, tenute da esperti storici dell’arte dell’Università di Bologna, offrono un affascinante viaggio multidisciplinare che esplora pittura, scultura, arti decorative e architettura, rivelando come questi elementi si intrecciano nel contesto delle ville bolognesi.
Ogni incontro è studiato per prepararti alla visita guidata, un’opportunità unica per vivere direttamente quanto appreso e per scoprire il cuore della storia e dell’arte bolognese con una nuova e coinvolgente prospettiva.
Agli Amici dell’Associazione sono riservati posti esclusivi per partecipare a questa straordinaria iniziativa.
Per confermare la tua partecipazione, ti invitiamo a inviare una email a segreteria@amicifedericozeri.org.
Villa Guastavillani
Sabato 10 maggio, ore 17:00

Villa Guastavillani ©BBS website
Villa Guastavillani, situata sul Monte di Barbiano, è uno degli edifici più affascinanti di Bologna, con una storia che risale al 1575, quando il Cardinale Filippo Guastavillani, nipote del Papa Gregorio XIII Boncompagni, ne commissionò la costruzione. Progettata dall’architetto Ottavio Mascarino e realizzata da Tommaso Martelli, la villa fu eretta su una collina che venne appositamente livellata per ospitare questo imponente edificio.
Nel corso dei secoli, la destinazione della villa è cambiata diverse volte. Nel 1927 fu trasformata in una struttura assistenziale per bambini poveri e con problemi di salute, mentre dopo i bombardamenti aerei del 1944, venne convertita in sanatorio per la profilassi antitubercolare. Nel 1992, la villa fu acquisita dal Comune di Bologna e, nel 1996, passò all’Università degli Studi di Bologna, che la trasformò in sede di un centro studi avanzati. Oggi, Villa Guastavillani ospita le aule e gli uffici della Bologna Business School.
L’interno della villa conserva ancora affreschi stupefacenti, tra cui fregi e camini risalenti agli anni 1577-81, attribuiti alla scuola degli artisti dell’ultimo manierismo bolognese, come Orazio Samacchini e Lorenzo Sabbatini. Un esempio straordinario e suggestivo di questo stile è la Grotta del Ninfeo, o Sala Musiva, scavata nella collina sotto il salone principale ed ispirata alla concezione degli antichi romani che ritenevano questi luoghi dimora delle ninfe.
Palazzo Albergati
Martedì 27 maggio, ore 14:00

Palazzo Albergati ©Bologna Welcome
Palazzo Albergati fu eretto a partire dalla seconda metà del XVII secolo su commissione di Girolamo Albergati Capacelli, marchese e ambasciatore di Bologna a Roma che intendeva superare in magnificenza tutte le altre residenze nobili bolognesi. Dopo un concorso infruttuoso che coinvolse architetti di grande fama, la progettazione dell’edificio fu affidata all’anziano architetto di famiglia Bonifacio Socchi e al giovane scenografo Gian Giacomo Monti. La costruzione ebbe inizio nel 1659 e proseguì per circa trenta anni.
Il palazzo colpisce per le sue dimensioni eccezionali e per l’inaspettato contrasto tra la severità dell’esterno e la magnificenza barocca degli interni, arricchiti da un ciclo di affreschi di grande valore, che rappresentano un’importante fase della pittura emiliana dei secoli XVII e XVIII. I soffitti a volta, decorati con temi mitologici, sono opere di artisti come Alboresi, Colonna, Burrini, Pesci, Valliani, Bigari e Orlandi. Le scale, particolarmente originali, si distinguono per la loro forma elicoidale, a doppia spirale e a gradini asimmetrici.
Fin dai primi anni, le grandi sale del Palazzo furono utilizzate da Francesco Albergati Capacelli, commediografo e attore, come un teatro per musica e prosa. In breve tempo, il Palazzo divenne un vivace centro culturale e mondano, ospitando personaggi di spicco come papi, re, principi, musicisti, letterati, scienziati e avventurieri. Nel corso dei secoli, il Palazzo ha accolto figure illustri come Carlo Goldoni (il quale scrisse cinque commedie per il teatro della villa), Voltaire, Juan Carlos di Spagna e Luciano Pavarotti. Oggi, i suoi spazi sono utilizzati per mostre, concerti, convegni e cerimonie.
Villa Aldrovandi Mazzacorati
Domenica 25 maggio, ore 11:00

Villa Mazzacorati ©Collezione Fausto Malpensa
Villa Aldrovandi Mazzacorati è un edificio storico del XVII secolo situato nel quartiere Savena di Bologna. Nel tardo 1600, la villa, che inizialmente apparteneva alla famiglia Marescotti, fu acquisita dalla famiglia Aldrovandi, che intraprese significativi lavori di restauro. Verso la fine del 1700, la villa passò ai marchesi Mazzacorati, periodo in cui assunse l’aspetto neoclassico che conserva ancora oggi, grazie al progetto dell’architetto Francesco Tadolini.
La villa è celebre per il teatro al suo interno, inaugurato nel 1763, che rappresenta l’unico esempio di teatro privato suburbano ancora esistente a Bologna. Questo teatro, piccolo ma perfettamente conservato, è noto per la sua acustica straordinaria ed è un raro esempio di teatro in una villa settecentesca europea. La sala, di forma rettangolare, è dotata di due ordini di balconate adornate da 24 sculture di sirene, tritoni e cariatidi, che aggiungono una bellezza scenografica.
Nel corso della sua storia, la villa ha attraversato numerose trasformazioni, ma ha sempre conservato il suo fascino grazie a diversi restauri. Nel 1928, fu destinata a residenza estiva per bambini fragili sotto i Fasci di Combattimento, successivamente divenne ospedale e, negli anni ’70, sede dell’anagrafe. Oggi, Villa Aldrovandi Mazzacorati ospita il Museo Storico del Soldatino “Mario Massaccesi” e un Poliambulatorio del Servizio Sanitario Regionale.
Palazzo Rosso e Castello di Bentivoglio
Venerdì 9 maggio, ore 15:00

Palazzo Rosso ©Sustenia Bologna Welcome
Palazzo Rosso, un gioiello architettonico che sorge a Bentivoglio, rappresenta una delle vette della stagione Liberty bolognese. Un tempo residenza del Marchese Carlo Alberto Pizzardi, questo palazzo non solo ospitava la sua famiglia, ma fungeva anche da sede amministrativa per la sua grande azienda agricola e protoindustriale, la “Tenuta Pizzardi”. Realizzato tra il 1890 e il 1893 per volere del Marchese, il palazzo fu progettato dall’ingegnere comunale di Bentivoglio, Guido Lisi, con magnifiche decorazioni esterne a cura di Alfonso Rubbiani e Augusto Sezanne.
Il Palazzo, un esempio perfetto della bellezza e dell’eleganza del periodo, accoglie i visitatori con un’invitante rappresentazione di anatre che volano su un campo di ireos gialli, proprio all’ingresso. Salendo la raffinata scala, si giunge al piano nobile, dove la decorazione, ispirata alla natura, abbellisce con grazia le sale che si aprono lungo il corridoio. Rose, giacinti, limoni e ireos sono i protagonisti di questi fregi, dipinti in delicati colori che raccontano una visione naturale e serena.
Un vero capolavoro di decorazione è la celebre “Sala dello Zodiaco”, realizzata tra il 1896 e il 1897 da Augusto Sezanne. Questo salone è un’opera straordinaria di simbolismo e arte decorativa, che il Marchese utilizzava come meridiana per leggere e interpretare il cielo. Il soffitto della sala, presenta l’evoluzione terrestre e le fasi lunari, unite alla stilizzazione del Sole, che splende in un rosso intenso.

Castello di Bentivoglio ©Sustenia Bologna Welcome
Il Castello di Bentivoglio fu costruito tra il 1475 e il 1481 dalla nobile famiglia bolognese dei Bentivoglio, come una “Domus Jocunditatis”, una residenza dedicata al piacere e allo svago. Giovanni II Bentivoglio lo trasformò in una dimora per la caccia con cani e falconi, oltre che per la pesca. Originariamente situato nel paese di Ponte Poledrano, l’edificio ha una pianta quadrata e presenta le caratteristiche tipiche della residenza rinascimentale di campagna, con due porticati ariosi, un ampio cortile luminoso, finestre grandi e stanze accoglienti con annessi servizi e stalle.
Nel Castello si trovano alcuni luoghi di particolare interesse, come la Sala dei Cinque Camini e la Sala del Pane, quest’ultima famosa per gli affreschi che raccontano le diverse fasi della panificazione, dalla semina alla preparazione del pane, realizzati dalla scuola ferrarese.
Con la caduta della famiglia Bentivoglio nel 1506, il castello venne abbandonato e dimenticato, fino a quando, nel 1889, il marchese Carlo Alberto Pizzardi ne divenne proprietario e ne avviò il restauro. Oggi, il Castello ospita i laboratori dell’Istituto di Ricerca sul Cancro “Ramazzini” e viene utilizzato per eventi culturali, come il “Festival di musica da camera”.
Programma delle conferenze e delle visite
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Martedì 29 aprile, ore 17.30-18.30
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«Utilità e consolatione il gentiluomo caverà dalle case di villa»
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Martedì 6 maggio, ore 17.30-18.30
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Dentro lo scrigno
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Venerdì 9 maggio,
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Visita al Castello di Bentivoglio e Palazzo Rosso |
Sabato 10 maggio,
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Visita a Villa Guastavillani |
Martedì 13 maggio, ore 17.30-18.30
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«Meraviglioso, uniforme concerto»
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Martedì 20 maggio, ore 17.30-18.30
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Vita in villa: feste e teatriMarcella Culatti |
Domenica 25 maggio,
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Visita a Villa Aldrovandi Mazzacorati |
Martedì 27 maggio,
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Visita a Palazzo Albergati |